Il concordato preventivo biennale (CPB) è uno strumento, appena introdotto nel nostro sistema fiscale, che consente ai contribuenti soggetti agli ISA (indici sintetici di affidabilità) e ai contribuenti forfetari di concordare con il fisco il reddito di lavoro autonomo o di impresa per gli anni 2024 e 2025 (per i soggetti isa) o per il solo 2024 per i soggetti forfetari.
Per verificare la proposta, il contribuente utilizza l’apposito software dell’Agenzia delle entrate e, in tempo reale, può conoscere quanto il fisco si attende da lui per il prossimo biennio (se contribuente isa) o il prossimo anno, se contribuente forfetario.
Se il contribuente ritiene la proposta formulata dal software congrua, esprime la propria adesione alla proposta entro il 31/10/2024, compilando l’apposito modulo all’interno della dichiarazione dei redditi e, a questo punto , sarà vincolato a dichiarare i redditi di impresa o di lavoro autonomo definiti nella proposta per il biennio successivo (se soggetto agli isa) o per l’anno successivo, se contribuente forfetario.
La parte di reddito di impresa o lavoro autonomo che superiore al reddito concordato non sarà soggetta a tassazione.
Inoltre, il reddito da concordato, per la parte superiore a quello dichiarato per il 2023, sarà tassato ad aliquota agevolata, definita sulla base del voto isa 2023.
Un esempio:
Contribuente soggetto isa, con un voto di 9 nel 2023. Reddito di impresa 2023 pari a 20.000 euro; reddito proposto per il concordato 2024 pari a 30.000 euro; reddito effettivamente conseguito nel 2024, pari a 35.000 euro.
Il nostro contribuente, nella dichiarazione relativa al 2024, per quanto riguarda il reddito di impresa, sarà tassato su 20.000 euro con aliquota normale, sulla parte tra 20.000 e 30.000 euro con l’aliquota del 10%, mentre non pagherà nulla sulla parte superiore a 30.000 euro.
Viceversa, se conseguirà un reddito inferiore a quello concordato, poniamo 22.000 euro, pagherà comunque, pur con l’aliquota agevolata, come se avesse conseguito il reddito di 30.000 euro, importo stabilito dal CPB.
Il CPB pone molte condizioni alla propria validità e continuità che sarebbe troppo lungo descrivere in questa sede, basti pensare che la circolare dell’Agenzia delle entrate sull’argomento è di 64 pagine e molte situazioni restano comunque oscure.
Inoltre, è ormai praticamente certo che a giorni sarà emanato un decreto “omnibus” che, al proprio interno, conterrà una sorta di condono, denominato “ravvedimento speciale”, che ,a costi interessanti, conterrà la possibilità di definire i redditi di impresa e lavoro autonomo. Tale condono sarà riservato ai solo contribuenti che aderiranno al CPB.
Il settore fiscale della CNA Servizi è a disposizione per le informazioni sul CPB.
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