CNA - Associazione della Città Metropolitana di Torino - Legge regionale sulla panificazione
Legge regionale sulla panificazione
Legge regionale sulla panificazione

Lo scorso 9 luglio è stata approvata la nuova legge regionale sulla panificazione che ha come obbiettivo la tutela delle attività che producono pane giornalmente nei confronti della grande distribuzione dove, di norma, il pane è solo rivenduto subendo all’interno della struttura solo un ultimo passaggio della lavorazione (ad esempio la cottura di semilavorati). La legge, che si compone di dieci articoli, risponde all’esigenza di tutela di una professionalità artigianale largamente diffusa nell’ambito dell’eccellenza gastronomica che caratterizza il Piemonte e più in generale l’Italia. Si pensi ad esempio che l’Italia è al quarto posto in Europa per consumo annuo pro capite di pane dopo Germania, Danimarca e Austria. In particolare la legge regionale indica che può essere definito col termine “panificio” solamente l’impresa che svolge l’intero ciclo di produzione del pane, dalla lavorazione delle materie prime alla cottura finale. Di conseguenza solo il pane così prodotto può essere denominato “pane fresco”. Per altro verso le imprese che invece procedono alla sola cottura o doratura di impasti intermedi dovranno informare il consumatore sulla tipologia e sulle peculiarità del prodotto da esse venduto. Inoltre la legge prevede modalità di incentivazione alle imprese che offrano prodotti specifici per cittadini affetti da intolleranze alimentari, come ad esempio la celiachia Di fatto, però, la legge prevede l’emanazione, entro 180 giorni dalla sua entrata in vigore, di un regolamento di attuazione che vada a definire le caratteristiche delle lavorazioni indicate come di elevata qualità del prodotto, le eventuali forme di divulgazione delle informazioni ai consumatori, eventuali requisiti di manualità e professionalità, modalità di vendita ed esposizione del pane, eventuali obblighi di formazione in materia. Al momento quindi non ci sono ripercussioni pratiche per chi opera nel settore. In più c’è da dire che in una legge di soli 10 articoli sembrano presenti disposizioni che potrebbero essere impugnati in quanto già normate dalla legge quadro nazionale. CNA Alimentare nei prossimi mesi lavorerà per ottenere la maggiore condivisione possibile da parte della Regione nella stesura del regolamento di attuazione. Info: CNA Alimentare, tel. 011.1967.2185, eschina@cna-to.it


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